mercoledì 1 febbraio 2012

Con lo sviluppo moderno delle comunicazioni ci si è chiesti se  la grande diffusione dei mezzi di comunicazione di massa,fosse un bene o un male per l'umanità,se rappresentasse un progresso o al contrario il principio di una fase evolutiva negativa. Le prime voci di intellettuali a levarsi sono state pessimistiche (Tocqueville e Nietzsche); hanno finito per individuare nella cultura di massa un male della modernità. Nel XX secolo però si affacciano anche voci ottimistiche,che guardano senza preoccupazioni lo sviluppo moderno delle comunicazioni. Cooley,uno dei padri dell'interazionismo simbolico,giudica positivamente la comunicazione moderna:consente la partecipazione democratica e fa crescere la civiltà in sapere,intelligenza e creatività.
Attorno alla seconda guerra mondiale si diffonde nei paesi avanzati la televisione e ben presto si constata che i fruitori del nuovo mezzo non sono solo gli adulti,ma soprattutto i bambini. Ci si chiede allora se la televisione faccia bene o male ai bambini. Purtroppo però gli esperti non possono dare una risposta precisa,in quanto affermano che la maggior parte dei programmi televisivi non sono  né nocivi,né benefici.


 I bambini con la TV

Quanto la guardano
La TV pervade sempre di più la vita dei bambini dei paesi industrializzati e quella dei paesi in via di sviluppo.Negli Stati Uniti,in Gran Bretagna,in Giappone e in Italia più del 98% delle case è dotato di un apparecchio televisivo. Non siamo però ancora al livello del Giappone,in cui nel 100% dei casi ci sono due televisori negli appartamenti e nel 25% addirittura quattro.
Quanti
Dall'ultima indagine dell'ISTAT condotta su un campione della popolazione italiana si rileva che:
- 4.400.000 bambini fra i 3 e i 10 anni guardano la TV
- il 96,8% la guarda tutti i giorni
- i più grandi (6-10 anni) sono spettatori più assidui dei piccoli ( 3-5 anni)
Per quanto tempo
I bambini italiani guardano in media la televisione per due ore e quaranta minuti al giorno.
Cosa guardano
L'attenzione dei bambini è rivolta soprattutto ai programmi per l'infanzia. In particolare i bambini più piccoli (3-5 anni) seguono esclusivamente questi programmi,mentre per  i bambini delle elementari la scelta è più variegata  con film,telefilm,documentari,quiz  e musica.
Quando la guardano
 Nel pomeriggio si concentra il maggior numero di telespettatori.
Con chi
- il 12% dei bambini guarda la TV da soli ( soprattutto in età compresa fra i 3 e i 5 anni)
- il 51% la guarda in compagnia
- il 35% alterna momenti di visione solitaria a momenti di visione condivisa con i famigliari. 
Considerando anche i diversi momenti della giornata,la presenza dei famigliari è forte all'ora di pranzo,all'ora di cena e dopocena,mentre i bambini sono più spesso soli davanti allo schermo nelle prime ora del mattino e del pomeriggio.
Dove 
I bambini delle regioni meridionali guardano di più la televisione dei loro coetanei del Nord. Invece i bambini del Nord non guardano mai la TV da soli.
Come la guardano
Gli studi sulla ricezione dei messaggi mettono in evidenza la complessità del fenomeno,ma sono concordi nell'affermare che la percezione dei programmi varia a livello individuale,di ceto,di identità culturale: lo prova il fatto che la TV ha un impatto diverso da un paese all'altro. Anche gli aspetti qualitativi dell'ascolto costituiscono una variabile importante. Le televisioni accese non hanno sempre un pubblico attento di fronte,così esistono vari gradi nella qualità dell'ascolto: dalla "telepassione",cioè la scelta vera e propria in cui l'attenzione dei bambini è massima; alla "teletappezzeria",la televisione di sottofondo,che consente altre attività e che rassicura con la sua presenza; alla "teletappabuchi",quella che si guarda quando non c'è di meglio da fare.

Le variabili che influenzano l'ascolto

L'ETÀ  
I bambini entrano in rapporto con la TV nelle primissime fasi della vita, e a due anni sono già in grado di accenderla e spegnerla. 
Dai 3 ai 6 anni il consumo televisivo aumenta progressivamente.
Nell'adolescenza diminuisce e ricomincia a crescere nell'età adulta.

IL GENERE
Sia i maschi che le femmine sono egualmente coinvolti dalla TV.

LA STAGIONE 
L'ascolto della TV è massimo d'inverno,comincia a calare in primavera e si riduce drasticamente in estate.

CITTÀ-CAMPAGNA 
In generale i bambini delle grandi città guardano meno la televisione di quelli dei piccoli paesi. 
IL LIVELLO SOCIO-CULTURALE DELLA FAMIGLIA 
La durata dell'ascolto è in relazione diretta con il contesto socio-culturale di riferimento: tanto più deprivato è l'ambiente,tanto maggiore è l'esposizione al video. 

Perché la guardano
La TV è percepita dai bambini come una possibilità di evasione,ma essa costituisce anche una fonte importante di conoscenze. I più piccoli reagiscono allo stimolo televisivo in funzione del piacere che ne traggono,delle emozioni che vivono. Nella fascia di età 8-12 anni,la loro attenzione si rivolge di più verso i contenuti verbali informativi. Genitori assenti e solitudine sono gli elementi che più determinano questa condizione: è qui che risiedono le effettive cause del disagio. Infatti lo sviluppo socio-culturale dell'infanzia è molto cambiato negli ultimi anni: sono finiti i giochi di strada,di cortile e la TV ha riempito gli spazi vuoti.


LA TELEVISIONE E LA VIOLENZA

 I programmi televisivi sono pieni di violenza.

1) Aggressività di tipo fisico e verbale
2)I"buoni" sono spesso,violenti come i "cattivi"
3)Troppe volte la violenza viene premiata,in quanto chi è 
    violento ottiene ciò che vuole
4)Raramente si mostrano le conseguenze della violenza e
    cioè il dolore;    
    Di conseguenza il bambino ,non si rende conto di quanto
    sia negativa e dolorosa l'aggressività e così si crea un
    quadro distorto e poco realistico del problema.

Gli effetti della violenza televisiva sul comportamento dei bambini

- I bambini imparano le azioni violente
- Sono più aggressivi verso i compagni di gioco
-Quanto più i programmi sono violenti,tanto più aggressivo
  diventerà il bambino
-Tendono a pensare che la violenza sia un mezzo efficace
  per risolvere i problemi

Chiaramente il modo migliore per tenere sotto controllo tutte le possibili conseguenze è quello di cambiare canale. Un'altra possibilità consiste nel sedersi vicino al figlio e sottolineare l'irrealtà dei programmi televisivi.